Vai al contenuto

Malga Nemes e le altre: inverno alle malghe di Sesto

Ecco la più classica delle passeggiate invernali nelle Dolomiti di Sesto, ovvero la breve escursione a Malga Nemes sull’Alpe di Nemes partendo dal Passo di Monte Croce Comelico. Questo “giretto” è affrontabile in ogni stagione (la malga Nemes è paticamente sempre aperta) da tutti. Bambini, cani, biciclette, scialpinisti, slittini, bob e cavalli. Passeggini no, o almeno non ne ho mai visti, forse c’è troppa pendenza in alcuni tratti.

Però è facile, in circa un’ora e un quarto si arriva alla malga. Di meno se siete svelti, di più se dovete trascinare qualche bimbo nel bob. Ma l’Alpe offre numerose varianti, meno affollate e più scenografiche, per passeggiare nei boschi tutta la giornata. Quindi oggi vediamo un giro un po’ più completo, che passa anche per le altre malghe. Non solo Malga Nemes dunque!

#diariomontano1

Il giro classico è quello che qui vedete in rosso, il 131. Già fatto, ultra battuto e ricco di traffico in ogni stagione. Il sentiero punta dritto su Malga Nemes, unico ristoro caldo in inverno e tappa obbligata per il pranzo. Ma a noi piacciono le digressioni, quindi ci armiamo di attrezzatura adeguata e deviamo dal percorso, seguendo la traccia blu.

Malga Nemes Earth

Info utili

Innanzitutto consiglio di portarsi dietro gli immancabili ramponcini da escursionismo. Io ho deciso che li userò in ogni occasione. Inoltre sono utili le bacchette e, a seconda della quantità di neve, valutare il trasporto delle ciaspe. Andremo su sentieri poco battuti, quindi se al suolo ci sono almeno una ventina di centimetri di neve nel bosco intorno al parcheggio, più in alto ne troveremo anche di più, quindi consiglio di prenderle.

Prendiamo anche acqua a sufficienza per stare fuori la giornata intera e altri generi commestibili da passeggio. Passeremo anche da Nemes ma potremmo metterci più del previsto, quindi partiamo preparati.

Salita verso Malga Coltrondo

Sentiero per Malga Nemes
Le Crode son sempre belle

Parcheggiamo nello spazio di fronte all’hotel Monte Croce al passo, che funge da parcheggio degli impianti sciistici, o se non c’è posto, in uno dei parcheggi presenti scendendo un po’ verso Sesto. Ce ne sono altri due, uno a destra e uno a sinstra della strada. Poi prendiamo il sentiero 131 che dal parcheggio si stacca verso il bosco, a sinistra.

Ci sono parecchi cartelli e segnavia, inoltre quasi tutti salgono di lì, non possiamo sbagliare. Il sentiero, che in realtà è una strada forestale, è molto largo e parte subito con una bella salita, passando accanto ad una piccola chiesina nel bosco, e in qualche tornante guadagna subito una buona quantità di metri di dislivello.

Procediamo per circa una ventina di minuti, forse qualcosa di più, ed ecco che arriviamo ad un bivio ben segnalato, con le indicazioni sulla destra per la malga Coltrondo. Il segnavia è il 149 ed è anch’essa una strada forestale, piuttosto larga. Non è molto battuta però, quindi adesso che c’è la neve e si vedono a malapena i segnavia dobbiamo fare attenzione alla forma del terreno. Il sentiero compie alcuni tornanti e infine costeggia un corso d’acqua, superandolo e compiendo una curva a sinistra.

Qui il sentiero 149 si stacca dalla strada, che prosegue seguendo le pendici della montagna verso destra, e prende invece in salita sulla sinistra, verso nord. La strada conduce ugualmente alla malga, ma non è indicata ed è decisamente più lunga, quindi noi prendiamo il sentiero. Un’estate su questo tratto abbastanza ripido nel bosco abbiamo incontrato degli atleti che si allenavano per non ricordo quale maratona di trial tra le Dolomiti di Sesto e la cresta carnica. Correvano in discesa a rotta di collo. Abbiamo invidiato molto le loro ginocchia.

Da Coltrondo a Malga Nemes

Da qui si affrontano alcuni tornanti in salita, che guadagnano circa cento metri di dislivello, fino ad arrivare su di un’altra carrareccia di servizio che spiana un po’ la pendenza. La stradina conduce sull’ultimo tornante di strada asfaltata che porta alle malghe Coltrondo e Rinfreddo, chiusa in caso di neve, ma ben individuabile. La malga Coltrondo è la prima casa che incontriamo. Era chiusa per ristrutturazioni, quell’anno, speriamo abbia riaperto.

Dal parcheggio della malga saliamo lungo il sentiero 156, che si mantiene sulla sinistra e che segue un piccolo vallone, mentre sulla destra partono i sentieri che si inerpicano sulla cresta carnica. Questa traccia, che entra ed esce dal bosco, è abbastanza corta e poco pendente. Le malghe Coltrondo e Nemes infatti sono alla stessa altezza, quindi si tratta solo di aggirare qualche ostacolo naturale e superare la torbiera, che in estate è particolarmente evidente e ricca d’acqua.

Malga Nemes: stalle
Le stalle di Malga Nemes

Raggiungiamo dunque da dietro la Malga Nemes. Da qui la vista si apre decisamente sulle Crode di Sesto e di Padola, maestose a qualunque ora del giorno. Alla malga con un po’ di fortuna troviamo un posto per mangiare prima di proseguire il percorso, poiché la parte più lunga è ancora da affrontare.

Panorama da Malga Nemes
Un panorama brutto, dai

Da Malga Nemes a Malga Klammbach

Prendiamo il sentiero con segnavia numero 13 che si lascia alle spalle l’Alpe e prosegue verso le montagne carniche lungo una strada sterrata e si addentra poi in un vallone. Al termine di questo, il sentiero supera il torrente sulla sinistra e si inerpica su alcune rocce, ma non presenta difficoltà particolari. Quando lo affrontiamo noi non c’è molta neve e si vedono bene i massi e il disegno della traccia CAI.

Info utili

Dobbiamo sempre fare attenzione al ghiaccio e alla neve alta che può nascondere insidie. Se non siete sicuri di dove state andando, non avete trovato il segnavia o non vedete dove mettere i piedi in sicurezza, tornate indietro e seguite la strada che scende da Nemes sempre tenendo buono il sentiero numero 13. Fa un giro panoramico della torbiera. Giunti al bivio si può tornare indietro da lì o prendere una delle strade dal lato opposto e tornare così al sentiero 131 senza rischiare assolutamente nulla.

Verso Malga Klammbach
Verso la Klammbach

Saliti dunque sul breve pendio roccioso tra le mughe e gli abeti bassi, spuntiamo in cima ad una piccola altura che domina la valle sottostante e da cui vediamo davanti a noi il Seikofel in primo piano, incorniciato dalla Croda Rossa di Sesto. Da qui è facilissimo: scendiamo sulla destra, lungo i prati, fino ad oltrepassare una staccionata che limita i pascoli, dopo la quale entriamo nel bosco. Qui si compie un largo giro intorno alla montagna fino a sbucare su di una strada di servizio della Malga Klammbach, che in breve avremo in vista oltre il tornante.

Malga Klammbach
Malga Klammbach

Anche questa malga è chiusa d’inverno, ma è molto suggestiva la cornice che offrono i caseggiati nello sfondo delle Crode di Sesto. Un anno abbiamo mangiato qui i panini. Seduti al sole sulle panche contro le pareti di legno sembrava di stare in Paradiso. E c’erano anche dei gattini che entravano e uscivano dalla malga a farci compagnia, il che fa guadagnare punti alla location.

Ritorno al passo

Riprendiamo il sentiero largo che ricalca la strada di accesso alla malga, con segnavia numero 133, che scende nel bosco sotto le case e dopo diversi lunghi tornanti conduce ad un incrocio sul torrente. Da qui teniamo la sinistra fino a riprendere il sentiero numero 13, su strada, che costeggia la torbiera sotto il monte che abbiamo appena disceso.

Un’alternativa equivalente è percorrere la strada dalla parte opposta della torbiera, non indicata ma aperta, che si prende subito dopo un altro ponticello. Entrambe conducono nuovamente sul sentiero 131, che raggiungono in punti diversi ma vicini. Siamo quasi in fondo. Con un’altra mezzoretta di cammino sulla strada già percorsa torniamo baldanzosi alla macchina.

Baita di Malga Klammbach
Quella baita lì, LA VOGLIO

Tempistiche

Disclaimer sul tempo: le 5h30 sono considerate senza pause e senza rallentamenti accessori, tipo bambini piccoli, zaini troppo pesanti e difficoltà ulteriori causate dalle ciaspe sulla neve alta. Abbiamo percorso questo sentiero più volte, in tutte le varianti in estate e in inverno, quindi questo sunto è un misto di tutti i nostri giri. In ogni caso possiamo considerare circa 1h30 per arrivare dal parcheggio a Malga Coltrondo, una mezz’ora abbondante per il tratto da Coltrondo a Nemes, un’altra ora e mezza tra Nemes e Klammbach e circa 2h per il rientro al parcheggio che sì, sembra già lì ma in realtà non è per niente vicino.

Avevamo calcolato anche la distanza in chilometri perché il dislivello è scarso quindi poco indicativo della effettiva difficoltà del percorso, ed era uscita una roba come 15/16 chilometri. Quindi sì, non proprio bruscolini se giramo sulla neve fresca. Se invece avete fatto il giro corto e quando rientrate avete tempo da spendere, potete fare un salto al Caravan Park di Sesto, subito sotto il passo, dove vi accoglierà la piscina accessibile a tutti (ingresso ad ore, minimo 3) con spa e saune varie.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *