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OcchioCotto

Un blog di cose montane

Inverno sul Monte Baldo: Madonna della Corona e Capodanno al Telegrafo

18 Febbraio 2021 feniceisola Veneto

Escursione d’inverno sul Monte Baldo, con notte di Capodanno in rifugio al Gaetano Barana di Punta Telegrafo e gita a Madonna della Corona.

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Ciaspole in Appennino

Ciaspole in Appennino: giro ad anello sulla Nuda

3 Dicembre 2020 feniceisola Appennino Tosco-Emiliano, Emilia Romagna

Splendido trekking invernale con le ciaspole in Appennino: sulla Nuda partendo da Madonna dell’Acero, nel Parco del Corno alle Scale.

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Via dei Signori: panorama Cimone

Foresta da favola: sulla Via dei Signori sopra Madonna dell’Acero

19 Novembre 2020 feniceisola Appennino Tosco-Emiliano, Emilia Romagna

Facile trekking autunnale ad anello nei boschi di Madonna dell’Acero. Da rio Rì alla Sboccata dei Bagnadori e ritorno per la via dei Signori.

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Un altro trekking a Bologna: da Gaibola al Parco Cavaioni

12 Novembre 2020 feniceisola Emilia Romagna

Trekking autunnale sulle colline di Bologna, dalla chiesa di San Michele di Gaibola al Parco Cavaioni, sul sentiero 906.

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Colli bolognesi

Quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi: 5 trekking da fare a Bologna

5 Novembre 2020 feniceisola Emilia Romagna

5 trekking da fare sui colli bolognesi, partendo anche dal centro città, adatti a tutti, anche per chi non ha l’auto.

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Lago Brasimone: panorama montano

Autunno magico: dal bosco di Poranceto al Lago Brasimone

2 Novembre 2020 feniceisola Appennino Tosco-Emiliano, Emilia Romagna

Facile trekking autunnale nel basso Appennino bolognese, dal castagneto centenario di Poranceto al Lago Brasimone, sulle tracce dei cervi.

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Cascate del Dardagna

Andare per boschi: Madonna dell’Acero e cascate del Dardagna

30 Ottobre 2020 feniceisola Appennino Tosco-Emiliano, Emilia Romagna

Facile itinerario sulle montagne bolognesi, da Madonna dell’Acero alle Cascate del Dardagna, per ‘ultimo foliage prima dell’inverno.

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Cascata Acquacheta

Voglia di foliage: alla cascata dell’Acquacheta, nelle Foreste Casentinesi

19 Ottobre 2020 feniceisola Appennino Tosco-Emiliano, Emilia Romagna

Passeggiata autunnale alla ricerca della cascata dell’Acquacheta, nel Parco delle Foreste Casentinesi.

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Sentiero Busatte Tempesta verso Riva

Lago di Garda da camminare: il sentiero Busatte Tempesta

15 Ottobre 2020 feniceisola Lombardia, Trentino, Veneto

Passeggiata panoramica sul sentiero Busatte Tempesta, sul Lago di Garda. Partenza da Torbole e percorso ad anello sulle scale aggrapate alla motagna.

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Rifugio Giussani: dentro le Tofane

Dentro le Tofane: al rifugio Giussani

9 Ottobre 2020 feniceisola Alto Adige, Comelico e Cadore, Val Badia, Veneto

Splendida escursione al rifugio Giussani, sotto alla Tofana di Rozes, nelle Dolomiti Ampezzane, e gita al Castelletto

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COSE DA SAPERE IN MONTAGNA

  • Difficoltà del sentiero: il CAI distingue varie categorie di sentiero montano (turistico T, escursionistico E, per escursionisti esperti EE, alpinistico EEA e altre sottocategorie) ma in questo sito li distingueremo in tre gruppi esattamente come tre sono le categorie delle piste da sci.
    – Facile (pista azzurra) è solitamente un sentiero poco impegnativo dal punto di vista del tempo impiegato per percorrerlo e per il dislivello affrontato (raramente sopra i 500 metri in salita). Spesso si può affrontare anche con bambini medio-piccoli, con bambini in zaino o talvolta con passeggino.
    – Medio (pista rossa) è un sentiero impegnativo come tempo e fatica (anche 1000 metri di dislivello totale), su tratti di sentiero che possono essere poco evidenti, molto ripidi e a volte leggermente esposti, ma mai pericolosi di per sé. Non adatti a bambini piccoli.
    – Difficile (pista nera) è un sentiero medio che può presentare uno o più tratti di ferrata o sentiero attrezzato, per cui è necessario munirsi di attrezzatura specifica (imbrago con corda di sicurezza e caschetto). Non essendo alpinista, non faccio ferrate quindi ne parlerò molto raramente e solo per tratti di sentiero attrezzato o sentieri che non sono attrezzati ma presentano caratteristiche simili, non adatte a chi soffre di vertigini, ad esempio.
  • Tempo: il tempo di percorrenza di un sentiero è molto soggettivo, ognuno ha in suo passo ed è un suo diritto: nessuno vuole fare le corse. Negli anni abbiamo tuttavia sperimentato come i tempi dati dal CAI e dalle guide escursionistiche siano abbastanza realistici, perciò riporterò sia questi che i nostri tempi, segnalando le eventuali differenze. Ripeto, non siamo alpinisti, non facciamo sport, siamo bolsi cittadini di pianura, quindi rientriamo nella popolazione media.
  • Dislivello in salita: indicherò sempre i metri totali percorsi in salita, dal punto di partenza al punto di arrivo più alto. Il calcolo è molto semplice e altrettanto indicativo della difficoltà effettiva del percorso: se un sentiero è dato da 8 ore ma il dislivello è solo 400 metri, allora sarà molto facile, anche se lungo e impegnativo. Al contrario, se il tempo è 2 ore e mezza ma il dislivello è 850 metri allora sarà una scalata senza pause, anche se molto più corto. In media si percorrono circa 4 km in un’ora, e si guadagnano 350/400 metri in altezza, ma per camminare in montagna nella mia esperienza ho sempre trovato più utile basarmi sul calcolo del dislivello piuttosto che sul contachilometri. Anche perché in salita si va più piano e si beve il doppio.
  • Carta: la carta è imprescindibile per girare in montagna, perché spesso e volentieri sul sentiero non c’è campo e nel bosco non prende il GPS del telefono, quindi il mio consiglio è: andate in edicola e compratevi la carta. Con 8/9 euro di spesa avrete la possibilità di non perdervi, di riuscire a chiedere indicazioni alle persone senza dovervi affidare a cose tipo “il terzo bivio a sinistra, dopo il cane giallo, c’è un sentiero che sale tra le rocce ma è coperto dalle frasche”, e di imparare i nomi delle montagne che state guardando mentre siete seduti al tavolo del rifugio, stupendo gli amici dicendo cose come “guarda, quello è il Velo della Madonna!” Se proprio la carta di carta non vi piace, ci sono anche alternative digitali: Tabacco ha una app scaricabile gratuitamente su cui potete acquistare la porzione di mappa che vi interessa, segnare la vostra traccia gps oppure consultare le tracce già postate da altri utenti della community. Ma devo ripetermi: la carta di carta non si scarica.
  • Sentieri: i sentieri, di cui indico sempre il numero riportato sulla carta, si dividono in quattro tipologie principali, che possono essere leggermente diverse a seconda del tipo di carta, ma che in generale si possono riassumere così:
    – mulattiera o ampio sentiero facile, con segnavia, indicato da una linea continua, generalmente rossa;
    – sentiero con segnavia, più stretto, indicato da una linea tratteggiata;
    – sentiero difficile (con tratti molto ripidi, sassi, zone esposte) segnalato con segnavia mobili e fissi, ma in certi casi poco visibili, indicato con puntini. Se i puntini si fanno radi e distanziati, vuol dire che il sentiero è poco segnalato ed è dunque per esperti. Di solito si indicano così i tratti nei ghiaioni, che devono essere approntati ogni anno;
    – via ferrata o sentiero attrezzato, per esperti, indicato con le crocette. Possono essere indicate anche due sole crocette in mezzo ad un sentiero tratteggiato, ed indicano che in quel punto preciso troveremo una fune, un tratto di scaletta metallica o simile, a cui possiamo agganciare l’attrezzatura di sicurezza. Quindi è sempre bene controllare sulla carta il tipo di sentiero che si è in procinto di percorrere, in modo da avere con sé tutto il necessario per viaggiare in sicurezza.
  • Rifugi: i rifugi, indicati sulla carta con le casette e il nome, sono essenziali lungo i sentieri per fornire assistenza in caso di problemi e ovviamente per mangiare. Noi siamo tipi da panini, però una fetta di torta, una birra o una bevanda calda in caso di maltempo sono ben accette, quindi indicherò sempre i rifugi che si incontrano sul sentiero e i tempi necessari per raggiungerli. Quando non sono presenti rifugi, spesso si può fare affidamento su fonti d’acqua, sempre segnalate anche sulla carta, oppure bivacchi non custoditi, che normalmente sono aperti e possono offrire riparo in caso di cattivo tempo.

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L’autrice

Ciao, mi chiamo Eleonora e sono una designer. Siccome mi piace andare in montagna e di solito tengo traccia di quello che vedo, ho creato questo posto come un diario di trekking. Non sono una guida, quindi prendete queste informazioni come se vi raccontassi una storia.

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