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OcchioCotto - copertina
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Occhiocotto: una guida alla lettura

Ecco un piccolo glossario che troverai di fianco a ogni escursione ma che riporto anche qui per completezza: ci sono informazioni utili su come leggere le descrizioni dei sentieri e alcuni cenni che spiegano la differenza tra i vari sentieri e la terminologia usata. Livello base, per tutti, e soprattutto per chi non frequenta la montagna e ci si approccia per le prime volte. Non ve ne pentirete, provare per credere.

Difficoltà del sentiero

Il CAI distingue varie categorie di sentiero montano (turistico T, escursionistico E, per escursionisti esperti EE, alpinistico EEA e altre sottocategorie) ma in questo sito li distingueremo in tre gruppi esattamente come tre sono le categorie delle piste da sci.

  • Facile (pista azzurra): è solitamente un sentiero poco impegnativo dal punto di vista del tempo impiegato per percorrerlo e per il dislivello affrontato (raramente sopra i 500 metri in salita). Spesso si può affrontare anche con bambini medio-piccoli, con bambini in zaino o talvolta con passeggino.
  • Medio (pista rossa): è un sentiero impegnativo come tempo e fatica (anche 1000 metri di dislivello totale), su tratti di sentiero che possono essere poco evidenti, molto ripidi e a volte leggermente esposti, ma mai pericolosi di per sé. Non adatti a bambini piccoli.
  • Difficile (pista nera): è un sentiero medio che può presentare uno o più tratti di ferrata o sentiero attrezzato, per cui è necessario munirsi di attrezzatura specifica (imbrago con corda di sicurezza e caschetto). Non essendo alpinista, non faccio ferrate quindi ne parlerò molto raramente e solo per tratti di sentiero attrezzato o sentieri che non sono attrezzati ma presentano caratteristiche simili, non adatte a chi soffre di vertigini, ad esempio.

Tempo

Il tempo di percorrenza di un sentiero è molto soggettivo, ognuno ha in suo passo ed è un suo diritto: nessuno vuole fare le corse. Negli anni abbiamo tuttavia sperimentato come i tempi dati dal CAI e dalle guide escursionistiche siano abbastanza realistici, perciò riporterò sia questi che i nostri tempi, segnalando le eventuali differenze. Ripeto, non siamo alpinisti, non facciamo sport, siamo bolsi cittadini di pianura, quindi rientriamo nella popolazione media.

Dislivello in salita

Nelle descrizioni indicherò sempre i metri totali percorsi in salita, dal punto di partenza al punto di arrivo più alto. Il calcolo è molto semplice e altrettanto indicativo della difficoltà effettiva del percorso: se un sentiero è dato da 8 ore ma il dislivello è solo 400 metri, allora sarà molto facile, anche se lungo e impegnativo. Al contrario, se il tempo è 2 ore e mezza ma il dislivello è 850 metri allora sarà una scalata senza pause, anche se molto più corto. In media si percorrono circa 4 km in un’ora, e si guadagnano 350/400 metri in altezza, ma per camminare in montagna nella mia esperienza ho sempre trovato più utile basarmi sul calcolo del dislivello piuttosto che sul contachilometri. Anche perché in salita si va più piano e si beve il doppio.

Carta

La carta è imprescindibile per girare in montagna, perché spesso e volentieri sul sentiero non c’è campo e nel bosco non prende il GPS del telefono, quindi il mio consiglio è: andate in edicola e compratevi la carta. Con 8/9 euro di spesa avrete la possibilità di non perdervi, di riuscire a chiedere indicazioni alle persone senza dovervi affidare a cose tipo “il terzo bivio a sinistra, dopo il cane giallo, c’è un sentiero che sale tra le rocce ma è coperto dalle frasche”, e di imparare i nomi delle montagne che state guardando mentre siete seduti al tavolo del rifugio, stupendo gli amici dicendo cose come “guarda, quello è il Velo della Madonna!” Se proprio la carta di carta non vi piace, ci sono anche alternative digitali: Tabacco ha una app scaricabile gratuitamente su cui potete acquistare la porzione di mappa che vi interessa, segnare la vostra traccia gps oppure consultare le tracce già postate da altri utenti della community. Ma devo ripetermi: la carta di carta non si scarica.

Sentieri

I sentieri, di cui indico sempre il numero riportato sulla carta, si dividono in quattro tipologie principali, che possono essere leggermente diverse a seconda del tipo di carta, ma che in generale si possono riassumere così:

  • mulattiera o ampio sentiero facile, con segnavia, indicato da una linea continua, generalmente rossa;
  • sentiero con segnavia, più stretto, indicato da una linea tratteggiata;
  • sentiero difficile (con tratti molto ripidi, sassi, zone esposte) segnalato con segnavia mobili e fissi, ma in certi casi poco visibili, indicato con puntini. Se i puntini si fanno radi e distanziati, vuol dire che il sentiero è poco segnalato ed è dunque per esperti. Di solito si indicano così i tratti nei ghiaioni, che devono essere approntati ogni anno;
  • via ferrata o sentiero attrezzato, per esperti, indicato con le crocette. Possono essere indicate anche due sole crocette in mezzo ad un sentiero tratteggiato, ed indicano che in quel punto preciso troveremo una fune, un tratto di scaletta metallica o simile, a cui possiamo agganciare l’attrezzatura di sicurezza. Quindi è sempre bene controllare sulla carta il tipo di sentiero che si è in procinto di percorrere, in modo da avere con sé tutto il necessario per viaggiare in sicurezza.

Rifugi

I rifugi, indicati sulla carta con le casette e il nome, sono essenziali lungo i sentieri per fornire assistenza in caso di problemi e ovviamente per mangiare. Noi siamo tipi da panini, però una fetta di torta, una birra o una bevanda calda in caso di maltempo sono ben accette, quindi indicherò sempre i rifugi che si incontrano sul sentiero e i tempi necessari per raggiungerli. Quando non sono presenti rifugi, spesso si può fare affidamento su fonti d’acqua, sempre segnalate anche sulla carta, oppure bivacchi non custoditi, che normalmente sono aperti e possono offrire riparo in caso di cattivo tempo.